Lo scorso 20 giugno è stata avviata la quarta Summer School di Archeologia fenicio-punica nell’area urbana del cronicario di S. Antioco (comune nella provincia di Carbonia-Iglesias). Nell’ambito di queste ricerche sono stati portati alla luce i resti di un santuario. A darne notizia lo stesso Piero Bartoloni professore ordinario di Archeologia fenicia e punica dell’Università di Sassari che dirige l’operazione di scavo.
Gli elementi che suggeriscono la presenza di questa area sacra sono frammenti di ex-voto, parti di doni frammisti ad oggetti in rame. Secondo l’interpretazione di P. Bartoloni questo era tempio dove si effettuava la pratica dell’incubatio: i fedeli, afflitti da un male, sostavano nell’area sacra per dormire. In base ai sogni fatti i sacerdoti interpretavano la malattia delle persone.
Una volta guariti i fedeli per ringraziare la divinità lasciavano appunto gli ex-voto.
Sant’Antioco è la fondazione fenicia più antica in terra sarda e l’agglomerato urbano aveva il nome di Sulky. Nell’area si conservano i resti del precoce insediamento che risale ai primi anni dell’VIII secolo a.C. L’eccezionale scoperta aggiunge un tassello alla conoscenza delle vicende storiche dell’attuale centro di Sant’Antioco.
Per approfondimenti
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